domenica 24 febbraio 2008

Benedetto dito medio

Si tratta di esporlo con orgoglio davanti ad ogni poster del PDL (che significa Pieno Di Ladri se non lo sapevate...)



Il rovescio della medaglia è che se lo farete guidando, come spesso faccio io, rischierete di fare qualche incidente per la distrazione, ma ne vale la pena credete al matto. Vi sentirete meglio.

Il Compagno da Lio (dalioniko per i blogger) è già presidente onorario del club

mercoledì 20 febbraio 2008

Caro Tarzan...ocio!!!!



Simpaticissima campagna del WWF sulla deforestazione. Guarda Tarzan come ti sei ridotto. O al bar a bere un crodino o per aria senza alberi...

sabato 16 febbraio 2008

Riflessioni e richieste

L’altro giorno è purtroppo mancato un mio vicino di casa, aveva 82 anni e lo conoscevo da quando ne ho quattro. Oggi c’è stato il funerale, e ci sono andato, soprattutto per una forma di rispetto verso i suoi cari, che sono cattolici naturalmente. Questo è e sarà sempre l’unico motivo per andare a un funerale per quanto mi riguarda. Infatti mi considero ateo, quasi nell’accezione attuale del termine. Non ho nemmeno fatto la comunione, mi hanno battezzato ed è una cosa che ancora ogni tanto rinfaccio ai miei. Mi pongo le mie domande sulla vita come tanti altri comunque, e mi capita di pensare a certe cose soprattutto in occasioni come quella di oggi. Ma qualunque siano i miei pensieri si finisce sempre per cadere sulla stessa questione. La chiesa, i preti e i fratelli frequentatori…
Secondo me la morte è una cosa orribile, sicuramente non ne esiste altra definizione per il diretto interessato. Ma anche dall’esterno non vedo alternative, la dignità e altre sfaccettature le considero un piccolo modo per distogliere l’attenzione dalla realtà di un avvenimento come dicevo terribile. Probabilmente è un ragionamento cinico, ma lo trovo giusto. E questi funerali nelle chiese dove si aggiunge dolore al dolore mi fanno provare tristezza infinita, disgusto per quelle parole di circostanza, per quell’atmosfera imbarazzata, al punto di commuovermi per una povera vedova torturata due volte.
Questo è la chiesa almeno da noi, una prigione per le esperienze e le emozioni della vita, cui sostituisce la cultura del dolore, della penitenza e del pentimento per colpe medievali. Dove si vedono persone che chiedono a dio delle cose senza fare nulla in prima persona per averle, persone paradossalmente abituate a chiedere senza dare. Non è così che devono funzionare le cose. Anzi credo che dio sarebbe schifato a vedere come ci comportiamo quaggiù.
Quando capiterà a me riducetemi in cenere e disperdetemi da qualche parte. Vorrei che lo faceste ridendo, nel caso non vi riesca, almeno mettete su della buona musica.
Saluti

venerdì 15 febbraio 2008

Le scoperte postume

Ma se vi scopaste una bella tipa per poi scoprire che una volta era un uomo cosa pensereste o cosa fareste? E se una vi piace e vi ci fare pure una storia per poi scoprire la suddetta cosa, quale sarebe la vostra reazione?
La domanda per come è posta sembra rivolgersi ai maschietti frequentatori del blog (cioè quasi tutti mi sa), ma a dir la verità mi piacerebbe leggere qualche commento femminile.

mercoledì 13 febbraio 2008

Un evasore fiscale...ah no è un campione (dicono)

valentino rossi ha pagato tutti i 35 milioni di euro che deve al fisco. Proprio tutti si. Ma no aspettate, erano 120 ma non c'è problema, il resto lo pagheremo noi cittadini (non saprei come definirci, normali? onesti? coglioni?) come paghiamo per tutti i maledetti evasori come lui. Grazie valentino per la tua generosità, grazie per averci aiutato con i tuoi 35 milioni altrimenti sarebbe stato troppo pagarli tutti noi i tuoi debiti. Sia lodato valentino, portatore idiota di evasione fiscale. Sia lodata la legge sull'accertamento fiscale con adesione, che rende conveniente evadere le tasse a quanto pare, per la quale il giro di vite sull'evasione sembra più assomigliare a un mega-condono all'italiana. Sia lodato valentino che parla agli italiani manco fosse il Presidente della Repubblica. Grazie ai media, che sono riusciti a farlo passare per un esempio di correttezza e onestà.
Grazie per essere un simbolo dell'Italia nel mondo. E già una persona intelligiente dovrebbe essere corsa in bagno a vomitare.

domenica 10 febbraio 2008

Per guardare in streaming la storia di Bobby Fisher





Completamente matto, imprevedibile e geniale. Il più grande giocatore di scacchi di tutti i tempi.

http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=454

sabato 9 febbraio 2008

La metafora dell'Italia e di un popolo di pecoroni in un articolo

Vi riporto un bellissimo articolo che ho letto oggi sulla rivista Quattroruote di febbraio, arricchito da qualche comento personale.

“Il confronto è impietoso: 180000 posti auto in parcheggi interrati nel centro di Parigi, 120000 a Barcellona. Ginevra poi, città con meno di 500000 abitanti che gravitano nell’area metropolitana e non particolarmente attraente dal punto di vista turistico, dispone di circa 20000 posti auto in struttura, più che a Milano, più che a Roma, ben più grandi e visitate. Per dare un’idea del ritardo italiano basta un dato: nelle aree centrali di tutti gli 84 capoluoghi di provincia presi in considerazione dall’ultima indagine Aipark, sono disponibili appena 65000 posti auto in strutture, la metà di quanti ne offre la sola Barcellona (ma dico io può essere?...).Se si prendessero in considerazione le strutture non centrali (altri 65000 posti) e i parcheggi di interscambio (altri 27000) ci si potrebbe confrontare con Barcellona e Parigi. Il risultato è una frase stra-abusata, ma inevitabile: Italia fanalino di coda in Europa. Da noi “mancano almeno 350000 posti auto in struttura”, dice Marco Medeghini, direttore business prodotti e servizi di Brescia Mobilità. “Per farli bene, a un ritmo europeo, occorrerebbero dai 7 ai 10 anni. Ai ritmi attuali in Italia, dai 20 ai 30”. Con una spesa di “almeno 3.5 miliardi di euro”. (la dichiarazione è forse da prendere con le pinze ,sapete, quando si fa una dichiarazione si tende a sparare grosso, a chiedere di più e via dicendo; ma comunque come sempre da noi ci si accorge della merda quando ormai ne siamo sommersi)

Nel blu dipinto di blu
Ma come abbiamo fatto ad accumulare un ritardo trentennale rispetto a Francia, Germania e Spagna? “In altri paesi europei”, spiega Piero Violante, responsabile sviluppo di parcheggi.it, “si è iniziato fin dai primi anni 70 a pensare e organizzare la sosta su strada mediante opportune tariffarie programmando, al tempo stesso, la costruzione di parcheggi in struttura. Con i proventi ricavati dalle tariffe applicate alla sosta, grazie a strumenti finanziari evoluti come il project financing e al coinvolgimento dei privati nella gestione, se ne è favorita la realizzazione togliendo progressivamente le auto dalle strade. (la suspance cresce e tutti si stanno chiedendo: e da noi coglioni?). In Italia invece, di parcheggi in strutture si è iniziato a parlare solo alla fine degli anni 80, con la “legge Tognoli” (ci è voluta perfino una legge per continuare a non fare un cazzo), e comunque per tutto il decennio successivo le amministrazioni locali hanno invertito poco in nuovi parcheggi attuando più spesso politiche repressive e sanzionarie, dando l’impressione di puntare a incrementare le multe per sanare i bilanci delle casse comunali (ma quale impressione????)
Insomma, mentre nel resto d’Europa, a fronte di una crescita generalizzata della domanda di mobilità, si potenziava il trasporto pubblico, e si costruivano tanti bei parcheggi interrati, da noi che si faceva? Si dipingeva l’asfalto di blu (In onore di una sana e ricca tradizione artistica di pittori e cantanti italiani: reprimere o-o, sanzionare o-o-o-o, nell’asfalto dipinto di blu, felici e col culo all’insù).
Mentre all’estero si toglievano le auto dalla strada per fluidificare il traffico, realizzare isole pedonali e piste ciclabili, riqualificare le vie cittadine, migliorare l’arredo urbano, salvaguardare la bellezza e l’appeal turistico dei centri storici, innalzare, in poche parole, la qualità del vivere urbano, da noi si faceva l’esatto contrario, trasformando le strade in immensi parcheggi a pagamento, e in sistemi per far soldi facilmente e velocemente con parcometri, “gratta e sosta” e multe (tante maledette multe in onore all’idea che da noi è meglio una multa oggi che una montagna di soldi domani ricevuti dalle stesse persone, che reprimere e non informare è meglio che investire a lungo termine e spiegare alla gente che è possibile muoversi diversamente, ma sentite cosa dice adesso l’autore). Soldi solo raramente, e solo in parte, reinvestiti nella costruzione di strutture. Qualche esempio? Sempre secondo l’ultima indagine Aipark, a Roma la sosta a pagamento su strada è passata da meno di 15 mila posti nel ’96 a circa 83 mila nel 2006. A Milano dalle 2000 unità del ’97 alle 23000 del 2006. Parallelamente è aumentato il numero degli ausiliari del traffico, una specie di vice-vigile urbano introdotto in Italia con una fantasiosa legge del 1997. Una politica sciagurata che, al contrario di quello che hanno sempre sostenuto certi ambientalisti nostrani, secondo i quali la costruzione di parcheggi interrati avrebbe generato traffico, ha alimentato a dismisura la congestione e l’inquinamento a causa delle prolungate ricerche di posti liberi e del malcostume tutto italico della doppia fila. Secondo Medeghini, invece, l’esperienza europea dimostra “che i parcheggi possono non generare traffico parassitario e aggiuntivo e far diminuire gli svantaggi, anche in termini di congestione e inquinamento, dell’uso eccessivo del mezzo privato. Ed è da queste evidenze che si può affermare come il potenziamento (doveroso e auspicabile) del trasporto pubblico, soprattutto metropolitane e tram, non escluda la realizzazione di parcheggi, ma anzi, ne sia il logico completamento (io credo che i parcheggi siano il logico completamento dei tram e delle metropolitane ma poco importa)”.
“Per capire quanto sia fondamentale il tassello parcheggio nel mosaico della mobilità”, gli fa eco Violante, “basti pensare che una vettura trascorre più del 90% della sua vita restando ferma (a questo punto perché non troviamo il modo di eliminarle tutte e risolviamo il problema alla radice?), immobile. Non è bello vedere le strade cittadine, specie nei centri sorici, trasformate in dormitori per autovetture disseminate in modo disordinato ai lati della carreggiata o sui marciapiedi”.[…]

Ecco l’articolo prosegue ma non lo riporto tutto. Non c’è comunque molto da aggiungere secondo me.
La situazione è orribile non credete anche voi? Sapete in questo articolo c'è una cosa che è spesso comune a molte situazioni che riguardano il nostro paese, in particolare quando si dice che siamo gli ultimi. Il fatto è che i problemi di oggi sono figli degli errori di ieri. Una cosa banalmente ovvia. Solo che gli errori di ieri si riferiscono, purtroppo per noi, a un periodo storico incentrato sullo sviluppo e la rinascita di un paese. Purtroppo in passato abbiamo commesso gli errori peggiori nei momenti peggiori, e lo abbiamo fatto perché ci siamo circondati delle persone peggiori. Evviva la DC. Ecco perché dico che siamo un popolo di pecoroni, e di pecore. Da qualche parte ho sentito dire che “non sempre chi ti ricopre di merda lo fa per farti un torto, e non sempre uno che ti tira fuori dalla merda lo fa per farti un favore, ma soprattutto, se ti trovi nella merda…sta zitto”. Noi siamo riusciti a farci ricoprire di merda, a farcelo mettere nel culo e ora non facciamo altro che lamentarci.

NON FACCIAMOLO PIU’

giovedì 7 febbraio 2008

Ogni tanto...

...dato che è una grande passione, pubblicherò qualche foto che ho scattato in giro. Saranno molto spesso foto musicali, perché...eh pecché è una grande passione pure quella!!!

Dunque tutto cominciò da qui più o meno:



Alcune persone dopo averla vista mi hanno chiesto se facevo il fotografo di professione. Poveri, erano più ignoranti di me, e non è mica facile... Ad ogni modo grazie a questo scatto per molti di voi è iniziato un incubo, perché ho conosciuto Tolo marton!

mercoledì 6 febbraio 2008

Il concerto, i vecchietti, e i gggiovani

Allora ieri c'è stato il concerto dei Pitura in Piazza San Marco. Lungo la strada mi chiedevo come mai ci fosse poca gente all'ultimo di Carnevale, anzi non c'era quasi nessuno! Beh credetemi erano tutti lì. C'erano famiglie con bambini, vecchietti con mogli o compagne (giovani e fighe in cerca di erba tra l'altro, chiedere al Grosso), ggiovani in coma etilico, c'eravamo Max e io con un ggiovane, c'era di tutto.
Per quanto mi riguarda ero teso, il classico pre-concerto silenzioso, poi due spriz a stomaco vuoto hanno cominciato a sistemare le cose. E c'era quello strano giardino in stile jamaicano fumante che si estendeva per tutta la piazza. Fumo erbaceo passivo, a metri cubi. Il concerto è volato via veloce, passando per i Pin Floi, Marghera, tra momenti alla Grillo in versione "vaffanculo alla veneziana", tra perle di saggezza raccontate in un'italiano improbabile, e via, era già finito tutto.
Vi dico la verità, è stato un po come sfogliare l'album dei ricordi, una cosa che non mi piace molto, soprattutto in questi casi, perchè mi fa sentire vecchio: quando li ho sentiti la prima volta avevo sedici anni...al Toniolo mi pare pensate un po'! Loro sono stati il gruppo della mia generazione di studenti veneziani, e quindi si sono meritati una bella pagina del libro.
E' stata davvero una bella serata, dopo aver scoperto di aver buttato via un mese per una tesi andata a puttane per colpa di professori deficienti, ci voleva.
Per certi versi spero non suonino mai più, perchè quando ti devi ritirare lo devi fare da vincente. Ma se invece lo faranno ancora, andrò a vederli!
Ciao
EC was here

domenica 3 febbraio 2008

La Reunion

E' con grande gioia che ieri sera sono venuto a sapere che martedi grasso ci sarà un concerto reunion dei Pitura Freska a San Marco. Grazie al Nanerottolo sempre fonte di notizie entusiasmanti e di segreti elettrizzanti!!! Non è il mio genere preferito, anzi le mie sensazioni sul reggae sono aimè ben conosciute negli ambienti che frequento (scusa Beppo), i Pitura sono l'eccezione che spesso mi ha fatto entusiasmare per la sua genialità. Andiamoci, sarà come 'ndar veder i pin floi!
Fede
ps. se per caso passate per l'erbaria NON andate ad abbeverarvi in quel bancone di schifosi antipatici teteschi che vendono all'aperto a fianco al muro

sabato 2 febbraio 2008

E adesso?

Ciao a tutti, la domanda che mi sto facendo è ovviamente questa: e adesso che mi sono aperto un blog...che ci faccio? Eh però è la moda. Voglio dire, se ce l'ha Beppe Grillo posso non averlo io? Vi assicuro che almeno due volte l'anno ci scriverò qualcosa.
A presto

ps. un saluto a Robi Perenic che ha usato questa frase nella sua tesi se ben ricordo